Il PUMS e Il lungomare ciclopedonale di Ostia

L’intero lungomare di Ostia è una risorsa inestimabile di Roma.

foto di Rick Iparena  – da odisseaquotidiana.blogspot.it

 

La ciclopedononalizzazione di quest’arteria costiera (ad oggi realizzata solo parzialmente) rappresenterebbe da sola un’importantissima attrattiva per rilanciare Ostia.

Per realizzare quest’opera basta sfruttare lo spazio di una sola delle due carreggiate (dal Lungomare Toscanelli fino alla fine del Lungomare Vespucci, utilizzando la carreggiata piu vicino al mare, che misura una larghezza di circa 13m) , allargare il marciapiede pedonale e aggiungere due ciclovie (una per ogni senso di marcia) larghe circa 3 metri l’una.

La pista ciclabile, isolata dal traffico e dall’asservimento semaforico, rende la bici molto piu rapida dell’automobile per raggiungere le spiagge, rendendola preferibile al mezzo a motore, diminuendo perciò l’inquinamento.

Roma avrebbe così ben 9 km di lungomare di livello europeo in grado di contenere agevolmente il flusso estivo dell’intera città e del suo indotto turistico.

Quest’opera, oltre che risultare un nuovo punto di aggregazione, renderebbe il quartiere un’alternativa turistica al centro di Roma, migliorandone sensibilmente l’economia.

Nella foto è rappresentato un lungomare tra i piu famosi al mondo, quello di Copacabana, come si può osservare basterebbe poco anche a Roma per avere un lungomare turistico di questo livello.

Questo progetto di ciclopedononalizzazione fa parte del PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, un piano srategico con un orizzonte temporale di breve, medio e lungo periodo, che sviluppa una visione di sistema della mobilità.

Il PUMS infatti affronta il tema delle infrastrutture per il trasporto pubblico, per la mobilità dolce, per la rete stradale primaria e per la distribuzione delle merci. Favorisce la sicurezza, l’accessibilità per tutti e implementa le tecnologie per accrescere “l’intelligenza” tra infrastruttura, veicolo e persona. Si differenzia dal Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) perché quest’ultimo si riferisce all’ottimizzazione dell’attuale, senza nessun riferimento alla realizzazione di nuove opere. Sono invece di competenza di entrambi i piani le azioni relative alla regolazione della domanda di mobilità, che incidono anch’esse sullo split modale.

Il PUMS è sinonimo di integrazione, partecipazione, valutazione e monitoraggio: perché pone al centro le persone e la soddisfazione delle loro esigenze di mobilità, seguendo un approccio trasparente e partecipativo che prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini e degli altri portatori di interesse, fin dall’inizio del suo processo di definizione.

Per maggiori approfondimenti clicca qui PUMS Roma

Sabato 27 gennaio 2018

da odisseaquotidiana.blogspot.it