Il progetto avviato nel X Municipio di Roma fornisce assistenza sanitaria e psicologica a tutti quelli che non vedono tutelato il loro diritto alla salute.

Al via il progetto dell’Associazione ‘Medici senza fissa dimora’ che a Ostia, nel X Municipio, fornisce assistenza sanitaria e psicologica a tutti quelli che non vedono tutelato il loro diritto alla salute. Presso la chiesa S. Nicola di Bari, il primo e il terzo sabato del mese, i senza fissa dimora hanno la possibilità di farsi visitare da un medico con l’ausilio di psicologi e personale specializzato.
“L’idea dell’associazione è nata l’anno scorso e da questo anno partiamo concretamente per fornire assistenza alle persone emarginate nella società, come i senza fissa dimora e tutte le persone che hanno difficoltà economiche e di accesso ai servizi del sistema sanitario nazionale. Forniamo loro anche uno sportello di ascolto, mettendo al centro la persona ed i suoi bisogni, per ricostruire una cultura dell’umanità, del rispetto e dell’accoglienza”, spiega Andrea, psicologo e volontario dell’associazione. Solo al Pronto soccorso, infatti, i senza fissa dimora possono avere quel tipo di assistenza.
Il supporto psicologico “è importante e integrativo nell’esperienza sanitaria- sottolinea Gianluca, medico chirurgo- Cerchiamo di dare tutto quello che possiamo a queste persone che purtroppo sono state dimenticate dalla società e noi, nella società egoista di questo tempo, cerchiamo di fare qualcosa di concreto e altruista”. I giovani volontari sono un team composto da persone con varie competenze e spiega Angelo, farmacista: “Cerchiamo di allargare la nostra rete ad altri volontari e a tutti quelli che sono disponibili ad aiutarci ad ampliare questo progetto. ‘Roma città aperta’ ancora esiste e abbiamo avuto molti riscontri positivi”.
Durante la prima giornata e soltanto nelle prime tre ore si sono presentati 6 pazienti: 3 stranieri senza residenza nel comune di Roma e 3 migranti che hanno ricevuto gratuitamente assistenza sanitaria e psicologica. Tante le storie che accompagnano gli avventori: “Un uomo proveniente dalla Polonia a seguito di un incidente ha perso una gamba. Adesso ha altre complicazioni ma non riesce ad accedere ai servizi sanitari forniti dallo Stato italiano e l’associazione lo aiuterà anche con le pratiche burocratiche- raccontano i volontari- Un migrante proveniente dallo Zimbabwe si è messo a suonare il pianoforte e ci ha raccontato la sua vita da ex manager di una multinazionale fallita. Persone come lui hanno bisogno non solo di cure sanitarie, ma soprattutto di essere solo ascoltate”.
L’associazione fornisce anche le medicine necessarie che “vengono donate dalle persone a cui è morto un parente o semplicemente le compriamo noi”, conclude Angelo. Importantissima anche la presenza della parrocchia di S. Nicola e dei volontari della comunitaà di Sant’Egidio che giaà aiutano migranti e senza fissa dimora con cibo, vestiti e docce durante la settimana e che aiuteranno anche i ‘Medici senza fissa dimora’ nel loro progetto.
da http://www.redattoresociale.it
Lunedì 18 marzo 2019