Obiettivo del Comitato promotore per il Comune di Ostia e Ostia Antica un referendum nel 2019

Illustrati confini e caratteristiche di bilancio del possibile Comune di Ostia: 135 milioni di euro di disponibilità finanziaria. Obiettivo referendum con le Europee 2019

Negli ultimi due anni e ritornato forte alla ribalta il tema della scissione dal comune di Roma di Ostia e Ostia Antica, seguendo le orme del comune di Fiumicino.

L’idea, per i promotori dell’iniziativa, coinvolgerebbe Ostia e Ostia Antica con l’entroterra, quindi, escluso.

Nella proposta i confini fisici da un lato saranno rappresentato dal mare, dall’altro dal Tevere. Nel terzo lato dal limite della Tenuta Presidenziale di Castel Porziano (mantenuta nel Comune di Roma) e nel quarto lato il segmento rappresentato dalla linea di canali di bonifica di via Albizzati, via della Macchiarella, via del Fosso di Dragoncello e via Canale della Lingua. In questa area vivono tra i 103.000 residenti (stima del Comitato) e i 112.000 (stima Comune di Roma).

Oltre a definire la cartografia dei confini il Comitato ha anche elaborato uno schema di bilancio finanziario. Secondo gli studi fatti il Comune di Ostia nascerebbe con i conti a posto con una disponibilità di bilancio di 135 milioni di euro. Un quadro che consentirebbe di partecipare direttamente a bandi regionali, nazionali ed europei per lo sviluppo di servizi a costi ridotti. Come accade, appunto, per Fiumicino.

Emergono però alcuni dubbi riguardanti la divisione del quartiere di Castel Porziano: una sotto Roma ed una seconda sotto “Ostia Comune”. Non solo un problema territoriale ma anche di competenza visto che le spiagge dalla rotonda di piazzale Cristoforo Colombo a Torvaianica appartengono a Castel Porziano e non ad Ostia. Per l’architetto Flavio Coppola, il distacco da Roma permetterebbe di valorizzare il turismo dagli scavi di Ostia Antica al lungomare. I prossimi passi del comitato prevedono, tra i tanti punti, anche quello di organizzare il prossimo meeting, a Ottobre, quindi l’atto formale di consegna della proposta di Legge, e studiare e lanciare la campagna referendaria.

Se il Comitato riuscirà a raccogliere le 10mila firme necessarie, i cittadini saranno a chiamati ad esprimersi con un referendum. Un ritorno al passato, per guardare al fututo. La prima volta per tentare l’addio a “mamma Roma” si votò nel 1989 ma la maggioranza degli elettori disse no. Il secondo, nel 1999, non raggiunse nemmeno il quorum. Fiumicino, nel 1992, invece ci riuscì.

da www.romatoday.it

Giovedì 20 settembre 2018