Leccio ultracentenario nella tenuta presidenziale di Castel Porziano

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Si trova nel  territorio del X Municipio uno degli alberi più vecchi della provincia di Roma

foto da https://parlalberi.blogspot.com/

 

Il 21 Novembre in tutta Italia si è festeggiata la Giornata Nazionale degli Alberi, istituita come ricorrenza nazionale con una legge della Repubblica entrata in vigore dal febbraio 2013. L’obiettivo della ricorrenza è quello di valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo e di ricordare il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e dalle foreste.
Secondo i dati del Rapporto Aree Urbane dell’ISPRA il totale degli alberi monumentali, su scala metropolitana, ammonta a 456, localizzati in tutte le città eccetto Messina.
Ma quand’è che un albero viene definito “monumentale”? Per albero monumentale si intende un albero ad alto fusto o quello secolare (non ha importanza se isolato o facente parte di una formazione boschiva), che per età, dimensioni, pregio naturalistico, rarità botanica, peculiarità della specie, è considerabile come un raro esempio di maestosità e longevità: non importa se si trova o meno nei centri urbani o se è piantato o meno all’interno di una proprietà pubblica.
Nel solo Comune di Roma sono stati censiti ben 44 alberi di questo tipo di cui ben 24 si trovano nel territorio del X Municipio e più precisamente all’interno della Tenuta Presidenziale di Castel Porziano e più precisamente:

• 3 Quercus cerris (cerro)
• 2 Quercus robur (farnia)
• 2 Quercus ilex (leccio)
• 1 Quercus petraea (rovere)
• 10 Quercus suber (sughera)
• 1 Quercus crenata lamb. (cerro-sughera)
• 1 Quercus frainetto (farnetto)
• 1 Fraxinus angustifolia Vahl (frassino meridionale)
• 1 Phillyrea latifolia (fillirea)
• 1 Eucalyptus globulus labill (eucalipto blu)
• 1 Alnus glutinosa (ontano nero)

Di queste meraviglie della natura la più spettacolare è sicuramente il Leccio di Capocotta, un magnifico esemplare ultracentenario (700-800 anni), che affonda le proprie radici sopra i resti di un’antica costruzione risalente ad epoca romana. Quello che colpisce è la sua disposizione, con un fusto che corre quasi perfettamente in orizzontale, per una lunghezza complessiva di 22 metri. La circonferenza al colletto, cioè prima che prendano avvio i primi rami, è di 6,25 metri; l’accostamento di questa pianta con i resti archeologici crea una scenografia inusuale e suggestiva.

di Sequi Federica

Mercoledì 24 novembre 2021