Si è parlato in questi giorni del ritrovamento sulla spiaggia di Ostia di due esemplari di cavallucci marini che con tutta probabilità provengono dalle secche di Tor Paterno che si trovano lungo il nostro litorale.
In molti però non sono a conoscenza di questo patrimonio naturale che il nostro territorio ospita sul tratto di costa di fronte alla spiaggia della Tenuta di Castel Porziano, tra Torvaianica e Ostia.
E’ questa l’unica Area Marina Protetta italiana completamente sommersa. Estesa per oltre 1.200 ettari, costituita da un’ampia formazione rocciosa, coperta da una sorprendente quantità di vita animale e vegetale, l’area rappresenta una vera e propria isola sul fondo del mar Tirreno, la cui sommità giunge a 18 metri sotto il livello del mare, mentre la profondità massima tocca i meno 60 metri.
Il perimetro rettangolare è segnalato con quattro boe munite di sistema di illuminazione notturna.
Nulla emerge dall’acqua, né è normalmente visibile dalla superficie. Le condizioni di torbidità, assai variabili, sono legate agli improvvisi mutamenti del regime delle correnti, causati dalla vicinanza con il delta del Tevere. E proprio il fiume offre un importante contributo per lo sviluppo della vegetazione marina, ed è responsabile della alta “produttività ecologica” della zona: difatti, sulle Secche si concentra una sorprendente quantità di vita animale e vegetale, basti pensare che sono state identificate finora circa 700 specie appartenenti al solo regno animale

La presenza di almeno 15 specie rare o a rischio di estinzione e, pertanto, protette dalla legge, testimonia la notevole importanza dell’area e la sua ricchezza in biodiversità.

Alcune di tali specie sono note, come l’aragosta, la cicala di mare, il cavalluccio marino, l’ombrina e la posidonia; altre sono meno note, come alcune cipree (molluschi gasteropodi). Alcune specie frequentano l’AMP solo saltuariamente, come i tursiopi. È probabile che ulteriori ricerche potranno dimostrare la presenza nell’area protetta di altre specie rare.

Inoltre, l’Area Marina Protetta, oltre a costituire un rifugio per animali minacciati al di fuori di essa, funge anche da nursery per molte specie i cui individui adulti, vanno poi a ripopolare le zone al di fuori dell’area protetta stessa.

La sommità del banco roccioso è popolata dalla Posidonia oceanica che qui vive fino a circa 25 metri di profondità. Più in profondità si trovano interessanti colonie di celenterati, stretti parenti del corallo, come la bellissima Gorgonia rossa e gli Alcionari, rarissimi altrove. Uno studio di pochi anni fa attesta la presenza di Gerardia savaglia, un raro celenterato noto come “Corallo nero”

Sono numerose le specie di pesci, sia di fondale, come la Murena, il Gronco, e la Rana pescatrice, che di acque libere, come la Spigola, il Cefalo, l’Occhiata, il Sarago. In superficie, in alcune stagioni, non è difficile avvistare i delfini.
ùUn altro pesce che è ricomparso in questa area a seguito del divieto di pesca subacquea e di pesca a strascico, è una specie di razza pittosto rara, l’Aquila di mare, così chiamato perchè sott’acqua sembra volare

A causa della particolare conformazione dell’Area Protetta e della notevole distanza dalla costa, la fruizione diretta risulta difficilissima per chi non sia in grado di effettuare immersioni con ARA. Per risolvere tale problema l’Ente gestore ha organizzato, nelle passate stagioni estive, visite in barca all’area, realizzate in collaborazione con operatori economici del Litorale romano.
Con l’ausilio di particolari attrezzature subacquee è possibile comunicare con un biologo marino in immersione che invia immagini in diretta dai fondali, rispondendo alle domande dei visitatori.
Il servizio viene generalmente svolto nei mesi di luglio e agosto con condizioni meteomarine favorevoli. Il programma viene riportato sul sito internet dell’AMP.
Per immergersi nell’Area Marina Protetta è necessario essere autorizzati dall’Ente Gestore. Questo al fine di controllare il numero dei subacquei frequentanti l’area e di monitorare gli effetti sull’ambiente marino.
Le uniche imbarcazioni autorizzate a navigare all’interno dei confini dell’AMP, sono le barche per la piccola pesca professionale, le barche per la pesca sportiva autorizzate da RomaNatura e le barche dei diving.
All’interno dell’Area Marina Protetta è, oggi, consentita la pesca in alcune forme.

La pesca è una risorsa economica primaria per le popolazioni rivierasche. Nell’ottica quindi di inserire l’Area Marina Protetta in un contesto socio- economico preesistente, non è stato proibito alle barche per la piccola pesca professionale e ai pescatori sportivi, utenti principali dell’area, l’accesso alla zona protetta, ma l’Ente gestore può regolamentare la pesca fissandone le modalità di attuazione.
Sede dell’Area Marina Protetta è la Casa del Mare che si trova nella zona di Ostia levante, in via del Canale di Castel Fusano 11, proprio di fronte al Borghetto dei Pescatori. Venne fatta costruire nella seconda metà degli anni ’30 dal Regio Genio Civile. La sua architettura, di matrice futurista e funzionalista, richiama la forma delle navi.
Domenica 19 agosto 2018