Intervista a Mario Tozzi sull’erosione a Ostia

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Sul Messaggero di oggi è uscita un’ interessante intervista al geologo Mario Tozzi sull’erosione del litorale di Ostia e le  soluzioni adottate.

“L’erosione è un fenomeno naturale. Il problema è stato in questi anni la mano dell’uomo. Costruzioni ma anche interventi temporanei come barriere e scogliere non fanno altro che spostare l’emergenza  Interventi del genere sono finte soluzioni: si può tamponare da una parte, ma i disagi si sposteranno più a valle.

I pennelli di Ostia non servono a nulla, solo ad accontentare una categoria forte come quella dei balneari che pensano solo a salvare  il loro pezzo di spiaggia dove hanno investito, senza considerare che poi altri avranno il problema, magari quelli che vanno nelle spiagge libere, ovvero l’area di Castel Porziano e Capocotta. Un ampio tratto di lungomare, tra i più belli del litorale romano e frequentato da moltissimi romani.

Si rischia dunque di fare gli interessi di pochi e non di tutti. Quella dei balneari è una categoria molto potente, tanto che da più di 20 anni non si riesce a far rispettare la Bolkenstein. E continuano a pagare canoni di affitto ridicoli chiedendo però interventi dalle pubbliche istituzioni quando si trovano di fronte a problemi del genere. E poi c’è il caso Tevere che non funziona come dovrebbe. Il disastro però, è sempre accelerato dall’uomo. Dighe sul fiume, prelievi di sabbia dall’alveo mandano in erosione le spiagge. Bisognerebbe vietare categoricamente i prelievi. E vietare nuove dighe. Bisogna lasciare libero il Tevere di scaricare a mare i suoi detriti. Di sicuro non possiamo stare più a guardare, bisogna capire che alcune opere sono solo illusioni. Scogliere e pennelli sono controproducenti, possono risolvere il problema al momento dove vengono realizzati,  ma determinano l’accentuazione dei processi erosivi su altri tratti di costa. Le soluzioni sono liberare il lungomare e permettere alle dune di spostarsi.

Nessuna opera andrà più realizzata. E, cosa più importante, va subito rifocillata la costa con la sabbia della barra sommersa a riva. Questo è importante perché bisogna avere la stessa sabbia, sia dal punto di vista della grammatura che del contenuto dei minerali. Deve essere identica. Ad Ostia, per esempio, è arrivata la sabbia di Anzio. E il mare se l’è portata via. Si può salvare al massimo una stagione così, ma bisogna imparare a guardare al futuro.

Da Il Messaggero

Per approfondimenti Il litorale romano e il fenomeno dell’erosione costiera – Ostia e Dintorni

Lunedì 20 dicembre 2021