Ostia Lido

La sua fondazione ex novo rende Ostia Lido un caso quasi unico e per questo di particolare interesse nel panorama urbanistico ed architettonico italiano.

Dopo la bonifica, Roma Capitale aveva bisogno di un quartiere balneare elegante e a vocazione turistica e di un porto che si collegasse al quartiere industriale di Ostiense. Promotore dell’impresa fu l’ingegnere Paolo Orlando, che avrà un ruolo di primo piano nello sviluppo di Ostia. Proprio per sua iniziativa, il 4 gennaio 1904, nasceva il comitato nazionalePro Roma Marittima”, a cui aderirono diverse personalità e società. Grazie a loro, fu possibile ottenere l’approvazione del progetto per il prolungamento della via Ostiense sino al mare; inoltre influenzarono la decisione di costruire una ferrovia: la Roma Lido. Anche se il progetto del porto non fu mai realizzato, l’edificazione di Ostia fu portata avanti seguendo il Piano Regolatore del 1916

Le difficoltà connesse con la realizzazione di un porto marittimo furono tuttavia evidenti già in sede di pianificazione e i progettisti decisero innanzi tutto di soddisfare le esigenze turistiche e residenziali, rimandando a eventuali sviluppi futuri l’ipotesi di un bacino portuale.

I progettisti si ispirarono al modello inglese della città giardino, optando per il rispetto dell’orografia ondulata del territorio – caratterizzato da un triplice fila di dune parallele alla spiaggia – per le strade sinuose, gli scorci prospettici e pittoreschi e le continue sorprese, secondo una matrice che, in questo tipo di insediamenti, riteneva auspicabile la fruizione romantica dei luoghi. Tale scelta si rifletteva anche nella formulazione delle tipologie edilizie consentite: si privilegiava infatti il villino unifamiliare, in particolare nella fascia sul lungomare; la densità doveva mantenersi bassa ed erano previste ampie aree verdi, pubbliche e private.

Con rarissime eccezioni, per quasi tutto il secondo decennio del Novecento si assistette al dominio incontrastato dell’Eclettismo; nei villini, nelle palazzine, il barocchetto romano conviveva con gli stilemi medievaleggianti e con le architetture ispirate alle insulae di Ostia Antica.

In pochi mesi venne realizzata la via del Mare , la prima autostrada pubblica e gratuita  e completamente illuminata che consentiva il collegamento veloce e alternativo alla ferrovia e lungo la quale era prevista l’espansione lineare della Capitale. Lungo il tragitto le borgate di Ostia Antica e Acilia erano la testa di ponte dei futuri nuclei abitativi previsti sulla nuova direttrice i quali, insieme alle aree industriali (fabbrica STIMA)  dovevano collegare la zona sud di Roma col mare

Il piano regolatore del 1916 fu aggiornato con una variante che ne modificava in maniera sostanziale l’impianto e le prospettive di sviluppo: al delicato tessuto urbano primitivo subentrò infatti un’impostazione incentrata su una rigida maglia a scacchiera, composta da strade che, del tutto incuranti della morfologia del complesso dunale, si intersecavano ad angolo retto suddividendo i settori cittadini in lotti quadrangolari, più monotoni ma in grado di consentire meglio uno sfruttamento delle aree edificabili.

In vista della Esposizione universale di Roma, prevista nel 1942, fu pianificata ed avviata la costruzione di un nuovo quartiere a sud della città, l'E 42, e fu progettata una strada (oggi dedicata a Cristoforo Colombo), al tempo ", per collegare Roma al mare. Il progetto venne approvato nel 1938, ma la strada venne aperta al traffico chiamata "la Via Imperiale solo dopo la guerra, nel 1949.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale interruppe i lavori in gran parte ancora agli inizi; è soltanto negli anni sessanta che Ostia si ingrandisce, sviluppandosi anche nella parte di ponente con alcuni edifici popolari nei pressi della foce del Tevere; fino ad assumere il tipico aspetto di un popoloso quartiere romano.

Negli anni settanta e ottanta la forte espansione della metropoli porta alla occupazione del suolo che divideva il lido di Roma dal nucleo urbano principale con insediamenti di abitazioni unifamiliari che vanno ad attenuare il pesante isolamento di quelle frazioni o borgate sparse sul territorio da tempo e non di meno della stessa Ostia.

Ostia, a partire dagli anni duemila, è diventata una località turistica di tutto rispetto e, dopo l'edificazione di un nuovo approdo turistico per imbarcazioni da parte di privati denominato "il porto di Roma", è ritornata ad essere com'era in origine il "Mare di Roma" a pieno titolo, e uno dei quartieri più popolosi della capitale.

Ultimo aggiornamento novembre 2017

Foto di Ostia com'è

Foto di Ostia com'era