Castel Fusano è la trentesima zona di Roma nell'Agro Romano, indicata con Z. XXX. Il toponimo indica anche una frazione di Roma Capitale e la zona urbanistica 13H del Municipio Roma X (ex Municipio Roma XIII).
Gran parte del territorio fa parte del Parco urbano Pineta di Castel Fusano, un'area protetta istituita nel 1980 dalla Regione Lazio.
Di storia antica, la Pineta copre un'area di 916 ettari e si trova a cinque chilometri a sud-est della foce del Tevere. È la più ampia area verde di Roma. Dal 1996 la Pineta di Castel Fusano fa parte della Riserva naturale Litorale romano.
L'area della pineta si trova dalla parte del Lido di Ostia già territorio di Laurentum su cui, secondo Virgilio, i fati condussero Enea. Come attestano le parole di Silio Italico e di Virgilio il pino era già presente nell'area.

L'area del Parco Urbano già in epoca romana era attraversata dai collegamenti tra Roma e il mare, con l'antica via Severiana voluta nel 198 d.C. dall'imperatore Settimio Severo.
La massa Fusana appare nel 1074 tra i beni donati da Gregorio VII alla abbazia di San Paolo fuori le mura, successivamente nel 1183 appare già frazionata in più proprietà tra le quali la porzione data alla abbazia di S. Anastasio delle Tre Fontane che includeva la chiesa di S. Maria de Fusano.
In epoca medievale, alcuni atti dimostrano l'abbondanza di selvaggina e il suo sfruttamento da parte degli ostiensi. L'area verde faceva parte del circondario del Castello di proprietà della famiglia Orsini.
Nel 1453 il casale e la tenuta di S. Maria de Fusano appartenevano alla famiglia dei Papazzurri.
L'area fu successivamente di proprietà del Monastero di San Saba, della famiglia Corona, della famiglia dei Fabi del rione Sant'Angelo già nel 1488, e poi dei Mazzinghi. Sul terreno si allevavano cavalli e bufale, mentre il bosco era usato per ricavarne carbone e fascine e per scopi venatori.
Nel 1620 Vincenzo Mazzinghi della nazione fiorentina, cedette la porzione detta Tumoleto di Fassano al Cardinale Giulio della famiglia Sacchetti, già affittuaria della limitrofa tenuta di Decima. I Sacchetti riunirono insieme anche la tenuta di Spinerba già della famiglia Theodoli e il Casale di Fusano per un totale di più di 2000 ettari di terreno nel 1634.
Nel 1713 i Sacchetti trasformarono l'area in pineta, coprendo artificialmente la proprietà di circa 7000 pini domestici (Pinus pinea) e piantando vicino al mare numerosi lecci (Quercus ilex), ad arricchire la macchia mediterranea sempreverde. Furono piantumati anche olmi, pioppi e salici lungo le sponde dei canali.
Nel 1755 il Principe Agostino Chigi acquistò la pineta dai Sacchetti. Nel 1888 i Chigi affittarono l'area a Re Umberto I.

Nel 1932 il Governatorato di Roma acquistò la pineta dal principe Francesco Chigi, che tenne per sé il Castello e parte della tenuta, e il 21 aprile 1933 la pineta è stata aperta al pubblico.
Dal secondo dopoguerra la Pineta è attraversata dalla via Cristoforo Colombo, collegamento storico dei romani con il mare.
La Regione Lazio il 26 giugno 1980 ne fece un Parco Urbano.
Dal 1987 venne istituita anche la Riserva naturale Litorale romano, e con il Decreto Ministeriale istitutivo del 29 marzo 1996 la Riserva accorpò a sé le aree di interesse archeologico, agricolo e ambientale dei comuni di Fiumicino e di Roma, tra cui il Parco Urbano della Pineta di Castel Fusano.
Fonte: Wikipedia- Ultimo aggiornamento novembre 2017