Castello di Giulio II

Nel 1483, sotto il pontificato di Sisto IV, il vescovo di Ostia cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, iniziò la costruzione del castello di Ostia, completato nel 1486 con papa Innocenzo VIII. Il fortilizio inglobò la più antica torre circolare, edificata nel 1423-24 da papa Martino V Colonna, che divenne il mastio della nuova costruzione.
Nella rocca aveva sede la dogana pontificia, che regolava il pagamento delle gabelle per le merci che arrivavano a Roma via mare. Asceso al soglio pontificio, Giulio II (1503-1513) ordinò importanti trasformazioni: fu costruito sul lato occidentale del cortile, ristrutturando alcuni ambienti di epoca borgiana, un vero e proprio appartamento papale. I tre piani dell’edificio furono collegati da uno scalone monumentale, affrescato, secondo i recenti studi, da Baldassare Peruzzi con alcuni collaboratori tra cui il lombardo Cesare da Sesto.
Alla fine del conflitto tra la Francia e la Spagna la rocca di Ostia nel 1556 subì un famoso assedio da parte degli spagnoli, che procurò non pochi danni alla struttura. L’anno dopo, nel 1557, in seguito ad una clamorosa piena, il Tevere cambiò il suo corso venendo ad allontanarsi per seguire un nuovo tracciato, conservato ancor oggi. Ciò causò il trasferimento della dogana pontificia prima a Tor Boacciana e poi a Tor S.Michele.
Nel XVIII secolo il castello fu usato come fienile e poi nel secolo successivo divenne una prigione per i forzati utilizzati come manodopera negli scavi dell’antica Ostia. Dopo vari restauri operati nel corso del Novecento nel 2003 è stato realizzato un nuovo allestimento museale in alcune sale degli appartamenti papali e del mastio, esponendo la parte più significativa della collezione di ceramiche tardomedievali e rinascimentali, provenienti da scavi praticati nel secolo scorso all’interno del castello e del borgo.
Orari
tutti i sabati, domeniche e festivi 9:30-18:30 (ultimo ingresso ore 18.00).
Durante la giornata sono poi previste quattro visite per gruppi di massimo 20 persone:
10:30 - 12:00 - 15:00 -16:30
Chiuso: lunedì, il 1 gennaio, il 1 maggio e il 25 dicembre, salvo aperture straordinarie
Biglietti sul posto e per lo stesso giorno, fino ad esaurimento delle disponibilità
Nella mattinata si possono acquistare gli ingressi fino al tour delle 14.00.
Dalle 14.30 sarà possibile prenotare i biglietti del pomeriggio.
NON è possibile acquistare biglietti per altri giorni.
Intero € 3,00
Ridotto € 1,50
Gratis la prima domenica del mese.
I pagamenti sono in cash.
Antico borgo di Ostia Antica

L’antico borgo fu fondato nell’830 da Gregorio IV, il quale fece costruire attorno alle abitazioni una cinta muraria e un fossato per difendere gli abitanti dalle incursioni saracene. Il borgo, nato per dare rifugio agli operai delle saline lungo la via Ostiense, prese dunque il nome di Gregoriopoli proprio dal fondatore che promosse le fortificazioni.
Nel XV secolo, queste fortificazioni furono ulteriormente ampliate da Martino V tramite la costruzione di un grande torrione, oggi inglobato nel castello, e la realizzazione di un fossato nel quale veniva fatta scorrere l’acqua del Tevere, e per alcuni secoli costituirono il primo avamposto per la difesa di Roma contro le incursioni saracene.
Nel 1483 la rocca fu completamente ristrutturata ad opera di Giuliano della Rovere, vescovo di Ostia, il quale fece ampliare il fossato attorno al torrione e costruire il rivelino, un edificio difensivo posto a protezione ulteriore della porta di accesso. Con il suo imponente mastio di 24 metri posto al centro del bastione poligonale, l’edificio poteva dirsi sicuro e protetto dalle incursioni.
Nel 1587 una piena straordinaria deviò il corso del Tevere, lasciando a secco anche il fossato attorno alla cinta. Il castello cadde allora in rovina e venne utilizzato come stalla e deposito dai pochi contadini e pastori della zona.
Il borgo e il castello furono restaurati lungo tutto il ‘900 e oggi costituiscono, assieme ai limitrofi scavi, un’interessantissima zona da visitare.
Chiesa di Sant'Aurea

La basilica di Sant'Aurea è una chiesa di Roma nella zona Ostia Antica, nella piazza dell'antico borgo medievale. È la cattedrale della diocesi suburbicaria di Ostia, dal 1966 affidata in amministrazione al Vicario della diocesi di Roma.
La chiesa fu costruita alla fine del XV secolo per volontà del cardinale francese Guglielmo d'Estouteville, e completata dal cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II. I lavori di costruzione furono affidati a Baccio Pontelli, a cui si deve anche la costruzione dell'adiacente fortezza, che diede alla chiesa un orientamento opposto a quello attuale, che invece risale ai tempi della costruzione della piazza della Rocca. È incerta l'esistenza di una preesistente chiesa paleocristiana sul luogo dell'attuale.
Secondo la tradizione Sant'Aurea di Ostia, patrona della città di Ostia, fu sepolta nelle vicinanze della chiesa; mentre sul luogo stesso dell'edificio sacro trovò sepoltura santa Monica, la madre di sant’Agostino, i cui resti furono in seguito traslati a Roma.
L'interno della basilica si presenta ad un'unica navata, con soffitto a capriate, ed illuminata da un rosone e finestre bifore del Quattrocento. Sulla destra è posta la cappella di santa Monica, ove è conservata una lapide sepolcrale, scoperta nei pressi della chiesa nel 1945, che ricorda il culto antico verso il corpo della santa che qui era conservato. Nella stessa cappella è conservata una Estasi di santa Monica di Pietro da Cortona.
L'abside è introdotta da un arco trionfale costituito da marmi di spoglio e decorato con affreschi del XVI secolo. L'altare moderno è impreziosito da due bassorilievi quattrocenteschi. Le tre pale d'altare sono del Seicento.
La basilica, parrocchia fin dall'epoca paleocristiana, è sede di un titolo cardinalizio episcopale assegnato dal XII secolo al decano del collegio cardinalizio
Tor San Michele

Fu edificata tra il 1564 e il 1568 per volere di papa Pio V che la consacrò a San Michele Arcangelo e assegnò la sua progettazione a Michelangelo che tuttavia non vide la fine dei lavori ed il suo progetto venne affidato a Giovanni Lippi. La sua funzione fu quella di torre di vedetta, dogana (dopo un'esondazione del fiume che ne cambiò il corso rendendo inutilizzabile come dogana Tor Boacciana) e di faro durante la Seconda Guerra Mondiale prima dalle forze italo-tedesche poi da quelle americane.
La torre è di forma ottagonale, con un'altezza di 18 m ed un perimetro di 96 m. I materiali impiegati sono stati il laterizio, il travertino e la malta. Le finestre e la torre del faro sono state aggiunte durante la guerra e non erano previste nel progetto originale. La particolarità della torre è il tetto appositamente inclinato verso il centro per permettere ai colpi delle catapulte di un eventuale assedio di cadere nella cisterna dove peraltro erano posizionate le celle.
Il 28 maggio 2017 , l’Associazione di volontariato culturale Torre San Michele Ostium Onlus ha ottenuto, sotto la propria responsabilità l’apertura della Torre al pubblico, per la prima volta e per un solo giorno.
Indirizzo: Via degli Atlantici - 00121 (RM)
Episcopio o Castello di Porto

Sulla via Portuense, poco distante dall'ingresso dell'Oasi di Porto e dall’Area Archeologica del Porto di Traiano, si incontra l'imponente borgo medioevale dell’Episcopio di Porto, conosciuto anche come Castello di Porto.
Del complesso originario si conserva ancora la cinta muraria merlata ed il portale d'ingresso con lo stemma di Papa Sisto IV che nel 1483, accolto in visita dal Vescovo Rodrigo Borgia, commissiona alcuni interventi di restauro.
Il borgo, sede vescovile di Porto e Santa Rufina, durante il medioevo, dopo l’abbandono dell'antica città di Portus, svolge anche una funzione difensiva per le incursioni barbariche.
Nell’XI secolo Papa Benedetto III lo trasforma in un presidio militare ed il borgo viene fortificato nel corso del secolo successivo e poi ancora nel XVI secolo, grazie all'opera del Cardinale Corneo che nel 1538 commissiona interventi di restauro, come è testimoniato da un’iscrizione nel cortile interno.
L'attuale aspetto del complesso, infine, lo dobbiamo agli ultimi interventi di restauro effettuati dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio in occasione del Giubileo del 2000. Questi hanno interessato la cinta muraria esterna, il prospetto della Chiesa e dell'Episcopio, il cortile interno, il portone d'ingresso, la torre con l'orologio rimesso in funzione e la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione che permette di ammirare il borgo anche di sera.
Attraverso il portone d'ingresso, realizzato nel 1771 dal Cardinale Marcello Lante della Rovere con due colonne di marmo provenienti dalla vicina Necropoli di Porto, si accede al cortile interno, la parte più antica del borgo.
Il cortile, di origine settecentesca, è opera degli architetti Gregorini e Passalacqua (autori della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma) ed ospita la Chiesa dedicata a Sant’Ippolito e Lucia, dove sono custodite le reliquie del santo patrono di Fiumicino.
La chiesa, ricostruita nel 1582, viene ampliata verso la fine del ‘600 dal cardinale Flavio Chigi che crea anche una nuova cappella in onore di Sant'Erasmo e realizza la torre con l'orologio.
Indirizzo: Via Del Casale S. Lucia, 48 - 00054 (RM)
Tel. 06 65 29 025
Accesso libero
Villa Sacchetti-Chigi

La villa di Castel Fusano fu costruita nella prima età del secolo XVII dal cardinale Giulio Sacchetti proprietario della tenuta di Castelfusano dal 1620, “per l’aria temperata dalla vicinanza del mare e per le copiose e nobili cacciagioni ne’ boschi vicini”.
L’edificio si presenta come un blocco a parallelepipedo di tre piani. La precisa ragione di costruire una dimora fortificata deriva dalle frequenti scorrerie barbaresche: agli angoli infatti si possono notare torri con feritoie e troniere. I lavori furono affidati dal cardinale a Pietro da Cortona tra il 1621 e il 1627.
Nei piani superiori lo stesso artista operò da pittore, riproducendo scene bibliche nel riquadro centrale delle volte a padiglione di ogni stanza. Le pitture del primo piano invece hanno tutte un motivo religioso, mentre quelle del secondo piano hanno oggetto profano, quasi che il Cardinale Sacchetti volesse distinguere il suo paradiso e il suo Olimpo terreno.
Particolare interesse riserva la galleria del secondo piano con 12 dipinti di carte geografiche.
Nel 1755 la tenuta e il palazzo dei Sacchetti vengono acquistati dalla famiglia Chigi, attualmente proprietaria del castello.
Indirizzo: Viale Mediterraneo – Castel Fusano, 00124 Roma
Non visitabile
Ultimo aggiornamento novembre 2017