Il referendum di domani, Domenica 11 novembre è “consultivo” ovvero è valido se si arriva almeno a 800mila voti (il quorum deve superare il 33% degli aventi diritti al voto) e il risultato non ha effetti diretti, se vincesse il sì il Comune dovrebbe aprire un dibattito sul trasporto pubblico.
I quesiti dono due:
“Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, anche ad una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?”.
“Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”.
Il referendum per la privatizzazione dell’Atac è fissato solo per Domenica 11 novembre. Si vota dalle ore 8 alle 20 con voto elettronico nei seggi normalmente utilizzati e per ciascun quesito viene consegnata una scheda. Ciascuna scheda ha un colore e all’interno la dicitura SI / NO. Le operazioni di scrutinio avvengono immediatamente dopo la chiusura della votazione e proseguono ad esaurimento.
Al voto partecipano tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali di Roma Capitale, nonché coloro che, appartenendo ad una delle categorie previste dall’art. 6 dello Statuto, si siano appositamente registrati tra l’1 ottobre e il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di svolgimento dei referendum
Sono a favore del sì al referendum i comitati promotori “Mobilitiamo Roma”, dei Radicali Italiani e si sono schierati così anche il Pd e Forza Italia. Il Sindaco di Roma, Virginia Raggi (M5S) si è schierata per il No, contrari anche Lega, Potere al popolo, il sindacato Usb, la Cgil e altri comitati.
Sabato 10 novembre 2018